Chimica

Informazioni generali

  • Anno di corso: 1°
  • Semestre: 1°
  • CFU: 6

Docenti responsabili

1° canale (A-C) : Simonetta ANTONAROLI

sito di riferimento : http://didattica.uniroma2.it/news/index/insegnamento/156726-Chimica

2° canale: Alessandra D’EPIFANIO

sito di riferimento :

3° canale: Maria Luisa DI VONA

sito di riferimento : http://didattica.uniroma2.it/news/index/insegnamento/156728-Chimica

4° canale:

sito di riferimento :

 

Prerequisiti

Nessuno.

 

Programma:

Introduzione, atomo e stechiometria

Generalità  sulla struttura dell’atomo. Numero atomico,numero di massa. Isotopi. Massa atomica relativa. Le molecole, masse molecolari relative. Formula minima e formula bruta di un composto. Costante di Avogadro. Massa molare. Reazioni chimiche, equazione stechiometrica. Reagenti limitanti, resa percentuale.

Struttura elettronica e sistema periodico degli elementi

Dualità e caratteristiche della luce. Spettri di emissione e di assorbimento. Evoluzione del modello atomico. Modello quantistico di Bohr. Teoria degli orbitali atomici. Principio di indeterminazione di Heisenberg. Legge di De Broglie. Forma e struttura degli orbitali. Numeri quantici. Principio di esclusione di Pauli. Principio della massima molteplicità di Hund. Sistema periodico degli elementi. Elettronegatività,energia di ionizzazione, affinità elettronica e numero di ossidazione.

Il legame chimico

Generalità. Tipi di legame chimico. Legame covalente. Legame omopolare. VSEPR e teoria degli orbitali molecolari. Ibridizzazione. Risonanza. Legame ionico. Legame metallico Legami intermolecolari: dipolo-dipolo, dipolo-dipolo indotto. Legame a idrogeno. Forze di London. Forze di Van Der Waals. Conduttività e proprietà dei metalli.

Gli stati della materia.

Stato aeriforme. Proprietà e leggi dei gas. Gas ideali e equazione di stato. Equazione di stato dei gas reali. Legge di Dalton. Pressioni parziali e frazioni molari. Stato solido. Stato liquido, proprietà macroscopiche dei liquidi e passaggi di stato. Tensione di vapore. Diagrammi di stato ad un componente(acqua, anidride carbonica). Equazione di Clapeyron. Legge di Raoult.

Termodinamica chimica.

Termochimica. Principi della termodinamica. Entalpia, entropia, energia libera di Gibbs. Legge di Hess. Spontaneità delle reazioni. Equazione di Van t’Hoff.

Proprietà delle soluzioni.

Proprietà colligative. Unità di concentrazione. Soluzioni sature e solubilità. Fattori che influenzano la solubilità.

Equilibrio Chimico

Concetto di equilibrio. Costanti di equilibrio, loro interpretazione e utilizzo. Equilibri eterogenei. Previsione della direzione di una reazione. Calcolo delle concentrazioni all’equilibrio. Principio dell’equilibrio mobile di Le Chatelier.

Equilibri Acido-Base e ulteriori aspetti degli equilibri in soluzione acquosa.

Acidi e basi secondo Bronsted-Lowry. Acidi secondo Lewis. Autoionizzazione dell’acqua. Scala del pH. Acidi e basi forti. Acidi e basi deboli monoprotici. Titolazioni. Soluzioni tampone. Equilibri di solubilità e costante del prodotto di solubilità. Effetto dello ione comune.

Elettrochimica.

Stati di ossidazione e reazioni di ossido riduzione. Bilanciamento di equazioni di ossido-riduzione con metodo degli ioni formali e ionico elettronico. Celle galvaniche o pile. Elettrodi, uso dei potenziali standard. Forza elettromotrice. Equazione di Nernst. Pile a concentrazione. Cenni sull’elettrolisi. Legge di Faraday.

 

Costruzioni di Macchine

Informazioni generali

  • Anno di corso: 2°
  • Semestre: 1°
  • CFU: 9

Docente responsabile

Vincenzo VULLO

Obiettivi del Corso

La finalità del corso è quella di fornire agli studenti che lo frequentano: (i), conoscenze avanzate sul calcolo, progetto e verifica degli elementi di macchine e delle strutture meccaniche ove gli stati di tensione e di deformazione sono biassiali o triassiali, sollecitati sia in campo elastico sia oltre lo snervamento e soggetti a campi termici, mediante l’utilizzazione vuoi di metodi teorico-analitici vuoi di metodi numerici; (ii), capacità di progettare e/o di verificare elementi strutturali e gruppi meccanici di interesse industriale, garantendo la loro idoneità al servizio anche in riferimento alle normative di settore; (iii), conoscenze più approfondite sulle trasmissioni meccaniche di potenza ad ingranaggi, ad assi convergenti e sghembi.

Prerequisiti

La laurea triennale in Ingegneria Meccanica conseguita presso l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata assicura il possesso dei prerequisiti necessari per una proficua frequenza del corso; essa infatti fornisce le conoscenze di base nelle aree di Disegno Meccanico, Meccanica Applicata alle Macchine, Scienza delle Costruzioni, Metallurgia, Tecnologia dei Materiali, metallici e non metallici, e  di Elementi Costruttivi delle Macchine.

Programma del corso

– Gli argomenti principali trattati durante il corso sono indicati qui di seguito:

1.      Analisi delle tensioni nei rotori

1.1    Analisi delle tensioni nei dischi sollecitati in campo lineare elastico

Generalità; teoria unidimensionale del disco sottile; equazioni di equilibrio e di congruenza; equazione differenziale generale del disco rotante soggetto a campo termico; disco di spessore costante (forato e non forato, variamente sollecitato, soggetto anche a campo termico nonché caratterizzato da variazione della massa volumica lungo il raggio); disco forato a profilo iperbolico variamente sollecitato nonché soggetto a campo di temperatura; disco di uniforme resistenza; disco a profilo conico forato e non forato, di densità costante o variabile lungo il raggio, variamente sollecitato anche da temperatura; disco di spessore variabile secondo una potenza di una funzione lineare di densità costante o variabile lungo il raggio, variamente sollecitato anche da temperatura; disco avente profilo arbitrario: metodo di Timoshenko- Grammel e metodo di Manson; disco di spessore costante e disco di spessore variabile secondo una potenza di una funzione lineare, soggetti ad accelerazioni angolari; verifichedi resistenza dei dischi rotanti e concentrazioni di tensione; normative inerenti agli organi rotanti delle macchine.

1.2    Analisi delle tensioni nei cilindri rotanti sollecitati in campo lineare elastico

Generalità ed equazioni fondamentali; solido cilindrico con estremità vincolate od illimitatamente esteso nella direzione del suo asse, soggetto a campo centrifugo ed a campo termico; solido cilindrico di lunghezza finita con estremità libere e soggetto a campo centrifugo ed a campo termico (tensioni, per effetto di bordo, alle estremità libere); solido cilindrico di lunghezza finita, pieno e con estremità libere, soggetto a transitorio termico.

1.3    Analisi delle tensioni nei dischi sollecitati oltre lo snervamento

Generalità e limiti della trattazione per materiali nonincrudenti: disco forato e disco non forato, stati di tensione nella zona elastica ed in quella plastica, tensioni residue da overspeeding e velocità angolare di esplosione. Due metodi generali per materiali incrudenti: metodo di Millenson- Manson, come estensione del metodo di Manson al campo elastoplastico; metodo analitico generale. Utilizzazione progettuale della plasticizzazione e fattore di progetto limite.

2.      Analisi delle tensioni nei solidi cilindrici soggetti a pressione ed a gradiente di temperatura lungo lo spessore

2.1    Solidi cilindrici a parete sottile sollecitati in campo elastico.

Generalità; solidi cilindrici soggetti a pressione interna e/o esterna: stati di tensione e di deformazione, criteri di resistenza e loro confronto, relazioni di progetto e di verifica; instabilità dei solidi cilindrici soggetti a pressione esterna, anche in presenza di errori iniziali; instabilità dei solidi cilindrici soggetti a carico assiale: instabilità globale ed instabilità locale; instabilità dei solidi cilindrici soggetti a torsione; instabilità dei solidi cilindrici soggetti a  flessione; tensioni termiche da gradiente di temperatura lungo lo spessore.

2.2    Solidi cilindrici in parete spessa sollecitati in campo elastico

Generalità; solidi cilindrici soggetti a pressione interna e/o esterna: stati di tensione e di deformazione, criteri di resistenza e loro confronto, relazioni di progetto e di verifica; solidi cilindrici soggetti a gradiente di temperatura lungo lo spessore; cilindri coassiali accoppiati con interferenza e loro ottimizzazione; calettamento forzato di un mozzo su di un albero ed effetto della forza centrifuga; strutture cilindriche e serbatoi multistrato e loro ottimizzazione.

2.3    Solidi cilindrici in parete spessa soggetti a pressione interna e sollecitati oltre lo snervamento

Equazioni differenziali generali per materiale lineare elastico-perfettamente plastico e stati di tensione nella zona plastica ed in quella elastica, tensioni residue da sovrappressione e pressione limite di resistenza; utilizzazione progettuale della plasticizzazione; riserva plastica e fattore di progetto limite; tecniche di autofrettaggio; overstressing ed overstrain; snervamento retrogrado e condizioni per averlo; tensioni residue in presenza di snervamento retrogrado.

2.4     Solidi cilindrici a parete spessa, in stato elasto-plastico o viscoso da scorrimento a caldo in condizioni stazionarie

Generalità  e richiami sullo scorrimento a caldo (creep).  Modelli di creep in condizione di tensione uniassiale, costante e variabile. Effetti della multiassialità dello stato di tensione. Analisi delle tensioni di stato plastico o viscoso. Campo di deformazione misto, plastico ed elastico.

3.      Analisi delle tensioni nelle piastre e nei gusci in parete sottile

3.1    Piastre rettangolari

Flessione pura della piastra rettangolare lunga: equazione differenziale di governo e sua integrazione. Flessione pura di piastre rettangolari di dimensioni finite, correlazioni tra momenti flettenti e curvatura, casi particolari di flessione pura, limiti della teoria per piccoli spostamenti e tensioni termiche in piastre con i bordi incastrati. Piastra rettangolare soggetta a carichi laterali nell’ipotesi di piccoli spostamenti.

3.2    Piastre circolari

Equazione differenziale delle piastre circolari assialsimmetriche, soggette a carichi laterali e sua integrazione. Piastra circolare caricata uniformemente, piastra circolare caricata concentricamente, piastra circolare caricata al centro e correzione della teoria elementare per tener conto del taglio.  Piastre circolari di spessore non uniforme: piastra di Pichler e piastra di Conway .

3.3    Strutture a guscio

Generalità e teoria della membrana per un guscio di rivoluzione. Correlazioni tra caratteristiche della sollecitazione e caratteristiche della tensione in una struttura a guscio e tra caratteristiche della deformazione e curvatura e torsione della superficie. Gusci di rivoluzione caricati assialsimmetricamente: teoria della membrana. Vari casi di gusci di rivoluzione diversamente caricati. Cenni ai gusci di uniforme resistenza. Spostamenti e rotazioni nei gusci di rivoluzione caricati simmetricamente.

3.4    Teoria generale (o flessionale) del guscio cilindrico soggetto a carichi aventi simmetria assiale

Generalità e relazioni fondamentali. Guscio cilindrico lungo soggetto a carichi concentrati ad una estremità. Guscio cilindrico vincolato ai bordi e soggetto a pressione interna uniforme. Guscio cilindrico lungo soggetto a carico concentrato, uniformemente distribuito in una sezione circolare. Guscio cilindrico lungo soggetto a carico distribuito su un tratto di lunghezza finita. Analisi del guscio cilindrico corto. Analisi di un guscio cilindrico rinforzato con anelli equidistanziati.

3.5     Contenitori cilindrici a pressione

Generalità. Contenitore cilindrico a pressione con fondi piani: fondo rigido e fondo deformabile nel suo piano.  Contenitore cilindrico a pressione con fondi piani: fondo deformabile nel suo piano e piano medio non coincidente con il piano della giunzione. Contenitore cilindrico a pressione con fondi preformati a curva meridiana generatrice emisferica, torosferica o semiellittica. Il problema della discontinuità in un contenitore cilindrico a pressione con fondi a curva meridiana generatrice semiellittica.

4.     Calcolo degli ingranaggi

4.1    Ingranaggi elicoidali per trasmissioni tra assi paralleli o sghembi

Proprietà cinematiche fondamentali delle ruote elicoidali per trasmissioni tra assi paralleli o sghembi;  calcolo delle grandezze cinematiche delle coppie elicoidali per assi paralleli o sghembi; determinazione dell’arco di azione e larghezze utili delle ruote; forze agenti sugli assi delle ruote e rendimento; dentature corrette per assi sghembi.

4.2     Ingranaggi conici per trasmissioni tra assi convergenti o sghembi

Proprietà cinematiche fondamentali delle ruote coniche per trasmissioni tra assi convergenti o sghembi; calcolo delle grandezze cinematiche delle ruote coniche per trasmissioni tra assi convergenti o sghembi; forze agenti sugli assi delle ruote coniche e rendimento; dentature corrette per coppie di ruote coniche per trasmissioni tra assi convergenti.

4.3     Coppia vite senza fine-ruota elicoidale

Generalità e richiami fondamentali; condizione affinché un punto sia di contatto; vite a spirale: determinazione della superficie dei contatti;  vite ad evolvente: determinazione della superficie dei contatti; limitazione dei denti della ruota ed interferenza; forze agenti sugli assi della ruota e della vite e rendimento; cenni sul taglio della vite e della ruota; proporzionamento della vite e della ruota e configurazioni costruttive dei riduttori a vite.

Testi di riferimento

–         V. Vullo, F. Vivio, “Rotors: Stress Analysis and Design”, Springer, ISBN: 978-88-470-2561-5, 2013;

–         V. Vullo, “Circular Cylinders and Pressure Vessels: Stress Analysis and Design”, Springer, ISBN: 978-3-319-00689-5, 2014;

–         V. Vullo, “Riferimenti normativi sui solidi cilindrici”. Atti interni del Dipartimento di Ingegneria dell’Impresa, Università di Roma Tor Vergata, 2014.

–      Materiale distribuito dal docente a lezione.

Testi per consultazione:

–         S.P. Timoshenko, S. Woinowsky – Krieger, “Theory of Plates and Shells”, McGraw- Hill Book Co., Singapore, 1959;

–         R. C. Juvinall, “Stress, Strain, and Strength”, McGraw-Hill Book Company, New York, 1967.

–         R. Giovannozzi, “Costruzione di Macchine”, Vol. II, 5a Ed., Pàtron, Bologna, 1980.

–         G. Niemann, H. Winter, “Elementi di Macchine”, Vol. 3°, “Riduttori a ruote dentate elicoidali, a ruote coniche, a vite. Trasmissioni a catena, a cinghie, a ruote di frizione. Frizioni, freni, ruote libere”, Ed. Scienza e Tecnica, Milano, 1986.

–         G. Henriot, “Ingranaggi, trattato teorico e pratico”, Vol. I con Tavole, 2a Ed., Tecniche Nuove, Milano, 1987.

Modalità di Esame

L’esame prevede una prova scritta, che si svolge negli appelli fissati nelle sessioni di esame, e una successiva prova orale. Alla prova orale sono ammessi gli studenti che hanno conseguito una valutazione complessiva di almeno 18  punti su 30 nella prova scritta. Prima della discussione orale il candidato consegna inoltre il dossier con le esercitazioni di calcolo assegnate durante il corso, che verrà valutato durante la prova. La valutazione finale sarà frutto di una media pesata delle valutazioni della prova scritta, della prova orale e delle esercitazioni.

 

Machine Design Theory and Methodology

Aims of the Course

The main objective of the course is to provide students who attend: (i), the advanced knowledge about the design and response analysis of machine elements and mechanical structures where the states of stress and strain are biaxial or triaxial, stressed both in the elastic range and beyond the yield point and subject to thermal fields, through the use of either theoretical-analytical methods or numerical methods; (ii), the ability to design and / or to verify the structural elements and mechanical systems of industrial interest, ensuring their suitability for service also with reference to the rules and international technical standardsof the specific technological field; (iii), the deeper knowledge about the mechanical power transmissions and gear units with converging axes and skew axes.

Prerequisites

Bachelor’s degree in Mechanical Engineering at the University of Rome Tor Vergata ensures that the students possess the necessary prerequisites for  successful course completion; in fact, it provides the basic knowledge in the areas of Mechanical Drawing and Design, Applied Mechanics, Continuum Mechanics (Scienza delle Costruzioni), Mechanical Technology, Metallurgy, Technology of Metal and Non-metallic,  and Machine Elements Design.

Contents

1.      Stress analysis of rotors

1.1    mono-dimensional elastic theory of thin disk

Introduction, equilibrium equations; compatibility equations; general differential equation for rotating disk subjected to thermal load; constant thickness rotating disk (solid or annular, with various loading conditions, also with thermal load);  rotating disks having a fictitious density variation along the radius; annular disk having hyperbolic profile with various loading conditions (also with thermal load); uniform strength disk; conical disk and non-linear variable thickness disks (solid or annular, with various loading conditions, also with thermal loadand fictitious density variation along the radius); disk having arbitrary profile: Timoshenko-Grammel’s method and Manson’s method; constant thickness disk and non-linear variable thickness disks subjected to angular acceleration; design of rotating disks and stress concentrations; code and standards concerning design of rotors.

1.2    Stress analysis of rotating cylinders in the linear elastic field

Introduction and general equations; circular cylindrical body with clamped ends or indefinitely extended along its axis subjected to centrifugal and thermal loads; circular cylindrical body of finite length with free ends subjected to centrifugal and thermal loads; solid cylindrical body of finite length and with free ends, subjected to transient thermal load.

1.3    Stress analysis in rotating disks loaded beyond yielding

Basic hypotheses and their limitations for disks made of non-hardening materials: elastic and elastic-plastic analysis of rotating solid or annular disks; residual stresses by overspeeding, bursting angular speed. Two general methods for hardening materials: Millenson-Manson’s method and general analytical method. Use of plasticity in design and limit-design factor.

 

2.   Stress analysis of circular cylinders subjected to pressure and thermal field

2.1   Thin-walled circular cylinders stressed in the linear elastic range

Basic assumptions; stress and strain state in thin-walled circular cylinders under internal and external pressure; strength theories used in design and response analysis; design of thin-walled circular cylinders; effective hoop stress distribution through the wall thickness; instability of thin-walled circular cylinders under external pressure; effect of geometrical imperfections and circumferential stiffening rings; instability of thin-walled circular cylinders subjected to axial load: overall instability and local instability;  torsional buckling of circular cylinders; flexural ovalization buckling of circular cylinders.

2.2   Thick-walled circular cylinders stressed in the linear elastic range

Generality; axial, radial and hoop stress distributions through the wall thickness of thick-walled circular cylinders; analysis of strain state and displacements; strength theories used in design and response analysis; design of thick-walled circular cylinders; concentric circular cylinders assembled with an interference fit and optimization; optimizing two circular cylinders assembled with an interference fit and subjected to internal pressure; shrink-fit shaft/hub assemblies and effects of centrifugal force; multilayer circular cylindrical structures; circular cylinders subjected to a radial temperature gradient.

2.3   Thick-walled circular cylinders in the linear elastic-perfectly plastic state after loading beyond the elastic range.

Generality; yield theories and considerations on their use; elastic-breakdown pressure; autofrettage procedures; analysis of circular cylinders loaded beyond initial yielding; plastic reserve; residual and working stresses; overstressing and overstrain.

2.4   Thick-walled circular cylinders in the elasto-plastic state or viscous state as a result of steady-state creep.

Generality and introductory remarks on creep; theories for creep under constant and variable uniaxial stress; effects of the multi-axial stress state; stress analysis in the full plastic or steady-state viscous state.

3.   Stress analysis of plates and shells

3.1  Rectangular plates

Bending of long rectangular plates to a cylindrical surface: differential equation and integration; pure bending of rectangular plates of finite size: slope and curvature of slightly bent plates and relations between bending moments and curvature; particular cases of pure bending; limitations on the applications of the derived formulas; thermal stresses in plates with clamped edges; small deflections of laterally loaded plates: differential equation of the deflection surface and boundary conditions.

3.2  Circular plates

Differential equation for symmetrical bending of laterally loaded circular plates and integrations; uniformly loaded circular plates; circular plate with a circular hole at the center; circular plate concentrically loaded; circular plate loaded at the center; corrections to the elementary theory of symmetrical bending of circular plates to take into account the effect of shearing forces and normal pressures on planes parallel to the middle surface; circular plates of non-uniform thickness: Pichler’s plate and Conway’s plate.

3.3  Shells

Definitions and notation; middle surface and principal curvatures; relations between stresses and stress resultants per unit length; components of strain, changes of curvature and twist of the middle surface; relations between stress resultants per unit length and changes of curvature and twist of the middle surface; shells in the form of a surface of revolution and loaded symmetrically with respect to their axis; membrane theory; particular cases of shells in the form of surfaces of revolution; shells of constant stresses; displacements in symmetrically loaded shells having deform of a surface of revolutions.

3.4  General theory or bending theory of circular cylindrical shells under axisymmetric loads

General considerations and fundamental relations; long circular cylindrical shells subjected to concentrated loads on one edge; long circular cylindrical shells with constrained edges under uniform internal pressure; long circular cylindrical shells subjected to concentrated line load distributed uniformly along a circumference; long circular cylindrical shells subjected to load distributed through a portion of finite length; analysis of short circular cylindrical shells; analysis of circular cylindrical shells reinforced by equidistant stiffening rings.

3.5  Cylindrical pressure vessels

Generality; cylindrical pressure vessels with flat-plate closures: closure absolutely rigid or deformable in its own plane; cylindrical pressure vessels with flat-plate closures: closure deformable in its own plane and middle plane which does not coincide with the junction plane; cylindrical pressure vessel with formed closures: hemispherical dished heads and elliptical dished heads; the problem of discontinuity in cylindrical pressure vessels with formed closures having semi-elliptical  meridian curve; thickness discontinuities between circular cylindrical shells.

4.   Helical, bevel and worm gears

4.1  Helical gears

Helical gear geometry and nomenclature; helical gear force analysis; helical gear-tooth bending and surface fatigue strength; crossed helical gears.

4.2  Bevel gears

Bevel gear geometry and nomenclature; bevel gear force analysis; bevel gear-tooth bending and surface fatigue strength; bevel gear trains; differential gears.

4.3  Worm gears

Worm gear geometry and nomenclature; worm gear force and efficiency analysis; worm gear-tooth bending and surface fatigue strength; worm gear thermal capacity.

Recommended Study Material

–         V. Vullo, F. Vivio, “Rotors: Stress Analysis and Design”, Springer, ISBN: 978-88-470-2561-5, 2013;

–         V. Vullo, “Circular Cylinders and Pressure Vessels: Stress Analysis and Design”, Springer, ISBN: 978-3-319-00689-5, 2014;

–         V. Vullo, “Riferimenti normativi sui solidi cilindrici”. Internal Acts del Dipartimento di Ingegneria dell’Impresa, University of Rome Tor Vergata, 2014.

–         Material distributed by the teacher.

 

References to consultation:

–         S.P. Timoshenko, S. Woinowsky – Krieger, “Theory of Plates and Shells”, McGraw- Hill Book Co., Singapore, 1959;

–         R. C. Juvinall, “Stress, Strain, and Strength”, McGraw-Hill Book Company, New York, 1967.

–         R. Giovannozzi, “Costruzione di Macchine”, Vol. II, 5a Ed., Pàtron, Bologna, 1980.

–         G. Niemann, H. Winter, “Elementi di Macchine”, Vol. 3°, “Riduttori a ruote dentate elicoidali, a ruote coniche, a vite. Trasmissioni a catena, a cinghie, a ruote di frizione. Frizioni, freni, ruote libere”, Ed. Scienza e Tecnica, Milano, 1986.

–         G. Henriot, “Ingranaggi, trattato teorico e pratico”, Vol. I con Tavole, 2a Ed., Tecniche Nuove, Milano, 1987.

Examination Procedures

The test consist a written test, which take place at the scheduled dates of the test sessions, and an oral test. Students who achieve a score of at least 18/30 in the written test are admitted to the oral assessment. In the oral discussion students present an application project, assigned during the course, which will be discussed in the oral test. The final evaluation will be the result of a weighted average of the evaluations of the written test, oral test and application project.

Energetica

nformazioni generali

  • Anno di corso: 1°
  • Semestre: 2°
  • CFU: 6

Docente responsabile

Ivano PETRACCI

Obiettivi del Corso

Approfondimento degli aspetti specialistici della termodinamica, dello scambio termico e della fluidodinamica, necessari per la progettazione termofluidodinamica ed entropica attraverso il secondo principio della termodinamica. Completamento con l’analisi e la valutazione termoeconomica dei progetti.

Prerequisiti

Corsi di Fisica Tecnica.

Programma del corso

Criteri progettuali col secondo Principio della Termodinamica

Generazione di entropia e distruzione di exergia: generalità.

Analisi di minimizzazione della generazione di entropia in termofluidodinamica e nello scambio termico.

Generazione di entropia nei flussi di fluidi.

Generazione di entropia nello scambio conduttivo e convettivo.

Tecniche di aumento dello scambio termico.

Nuovi parametri entropici per il progetto di scambiatori di calore.

Sistemi di immagazzinamento. Impianti di potenza. Impianti frigoriferi. Criogenia.

Analisi e valutazione termoeconomica

Concetti di base dell’analisi energetica ed exergetica.

Impianti di cogenerazione.

Costi. Variabili termoeconomiche. Valutazione termoeconomica. Valutazione di progetto

Testi di riferimento

Dispense fornite dal docente.

A. Bejan, Entropy Generation Minimization (EGM), CRC, 1996.

A. Bejan, G. Tsatsaronis and M. Moran, Thermal Design and Optimization (TDO), Wiley, 1996

Modalità di Esame

L’esame del corso prevede una prova orale e la presentazione di un progetto assegnato nel periodo di lezione.

Energetica

Aim of the Course

The main goal of the course is to introduce advanced topics in Thermodynamics, Fluid Dynamics and Heat Transfer, useful for design criteria according to the Second Law of Thermodynamics.

Contents

Design criteria according to the second law of thermodynamics

Thermodynamics concepts and laws

Entropy generation and exergy destruction: basic concepts and the Gouy-Stodola theorem.

Characteristic features of irreversible systems and processes in thermofluid dynamics and heat transfer.

Entropy generation in fluid flow

Entropy generation in convective and conductive heat transfer.

Heat transfer augmentation techniques and entropy generation rate.

Three-part structure of heat exchanger irreversibility: flow imbalance, pressure drop and finite temperature difference. Entropy minimization in insulation system. Entropy minimization in storage system. Power generation and entropy minimization. Refrigeration and entropy minimization.

Thermoeconomic analysis and evaluation

Basic concepts in energetic and exergetic analysis.

The case study: a cogeneration power plant.

Economic analysis. Fundamentals of thermoeconomics and thermoeconomic variables.

Thermoeconomic evaluation. Thermoeconomic optimization.

Text Books

Lecture notes.

A. Bejan, Entropy Generation Minimization (EGM), CRC, 1996.

A. Bejan, G. Tsatsaronis and M. Moran, Thermal Design and Optimization (TDO), Wiley, 1996

Examination Procedures

The exam consists of an oral examination and a discussion on an application project that is assigned during the course.

Calcolo Numero di Sistemi Termofluidodinamici

Informazioni generali

  • Anno di corso: 1°
  • Semestre: 2°
  • CFU: 6

Docente responsabile

Fabio GORI

Obiettivi del Corso

Gli obiettivi principali del corso sono: la conoscenza di base dell’analisi numerica impiegata nella termo-fluidodinamica, in particolare del metodo delle differenze finite e dei volumi finiti, la conoscenza della metodologia di base della modellistica turbolenta relativa al trasporto di quantità di moto, di calore e di massa, e infine l’apprendimento del linguaggio Fortran e dei software impiegati nella soluzione di sistemi di equazioni differenziali e di alcuni dei software termo-fluidodinamici più usati in ambito tecnico.

Programma del corso

Equazioni di base. Classificazione equazioni del secondo ordine. Equazioni paraboliche, ellittiche e iperboliche. Sistemi di equazioni. Condizioni al contorno. Approssimazione discreta delle derivate. Serie di Taylor. Operatori alle differenze finite. Volume di controllo. Applicazione del volume di controllo. Errori nelle soluzioni numeriche. Metodi di soluzione di sistemi di equazioni algebriche. Riduzioni ad equazioni algebriche. Metodi diretti. Metodi iterativi. Gauss-Siedel. SOR, Successive Over Relaxation. Sistemi non-lineari. Sistemi monodimensionali a regime stazionario e transitorio. Metodo esplicito e analisi di stabilità. Metodo implicito e analisi di stabilità Crank-Nicholson. Metodo combinato e stabilità. Metodo analitico numerico per metalli liquidi. Sistemi parabolici bidimensionali. Equazione convettivo diffusiva transitoria. Metodi vari, esplicito, combinato, ADI e ADE. Metodo inverso modificato. Predictor-corrector. Metodo numerico per sistemi ellittici. Metodo numerico per sistemi iperbolici. Equazione iperbolica del calore. Diffusione non-lineare. Schema implicito con tre livelli di tempo. Metodo del falso transitorio.

Moto turbolento. Moto mediamente stazionario e fluttuazioni. Equazioni di conservazione della massa e della quantità di moto. Sforzi di Reynolds. Equazioni di conservazione dell’energia e di massa. Modello di Boussinesque. Prandtl turbolento. Distribuzione universale di velocità. Diffusività turbolenta. Fattore attrito moto turbolento. Modelli di viscosità turbolenta della quantità di moto. Modelli algebrici. Lunghezza di mescolanza. Modelli con una equazione di turbolenza. Equazione dell’energia cinetica turbolenta. Modelli di Prandtl e Kolmogorov. Altri modelli. Modelli con due equazioni di turbolenza. Costruzione di una equazione per determinare la lunghezza l. Varie proposte per Z. Forma generale di Z. Vari modelli usati. Analogie. Reynolds, Taylor-Prandtl. Von Karmann. Colburn. Boelter-Martinelli e Johnansonn, Jensen. LES, Cenni. DNS, Cenni. Linguaggio FORTRAN (77 e 90). Esercitazioni numeriche in Fortran e con l’uso di codici commerciali termo-fluidodinamici.

Testi di riferimento

Osisik N. , Finite Difference Methods in Hea Transer

Kakac S. and Yener Y, Convective heat transfer, CRC Press.

Kays W. M., Convective heat and mass transfer, McGraw-Hill.

Spalding D. B., Appunti vari, Imperial College, Londra.

Modalità di Esame

L’esame prevede la redazione di alcune tesine e una prova orale.

Numerical Methods for Thermal and Fluid Dynamics

Contents

Numerical analysis. Partial differential equations of second order. Parabolic, elliptic and hyperbolic. Systems of equations. Boundary conditions. Discrete approximation of the derivative. Taylor series. Operators. Control volume and applications. Errors in the numerical solutions. Methods of solution of systems of algebraic equations. Direct and iterative methods. Gauss-Siedel, SOR, Successive Over Relaxation. Non linear systems. One dimensional system at steady and unsteady state. Explicit and implicit methods and stability analysis. Crank-Nicholson. Combined method and stability. Analitical and numerical method for liquid metals. Two dimensional parabolic systems. Transient equation for convection and diffusion. Explicit, combined, ADI and ADE methods. Modified inverse method. Predictor- corrector. Numerical methods for elliptic and hyperbolic systems. Hyperbolic equation of heat. Non linear diffusion. Implicit scheme with three time intervals. Method of false transient.

Turbulent flow. Fluctuations and average steady flow. Equations for mass and momentum conservation. Reynolds stresses. Equations for energy and mass conservation. Boussinesque model. Turbulent Prandtl number. Universal distribution of velocity. Turbulent diffusion. Friction factor in turbulent flow. Models for the turbulent viscosity of momentum. Algebraic models. Mixing length. Models with one equation of turbulence. Equation for turbulent kinetic energy. Prandtl and Kolmogorov models. Other models. Models with two equations of turbulence. Cobstruction of an equation to determine the length l. Various proposals for Z. General form of Z. Various models employed. Analogies: Reynolds, Taylor-Prandtl, von Karman, Colburn, Boelter-Martinelli, Johnanson, Jensen. Hints of LES and DNS. Fortran language, 77 and 90.

Numerical exercises in Fortran and with the use of thermal and fluid dynamics software.

Aims of the Course

The aims of the course are: the basic knowledge of the numerical analysis for thermal and fluid dynamics, e.g. the methods of finite differences and finite volumes, the knowledge of the basic method of modeling turbulence for momentum, heat and mass transfer, of the Fortran language and of the main software employed in technical applications.

Request

Laurea Degree (3 years) in Mechanical Engineering or other Laurea degrees where the student took at least 9 credits in Industrial Technical Physics.

Examination Procedures

The course concludes with the presentation of numerical exercises and an oral examination.

Misure, Controllo e Diagnostica dei Sistemi Energetici

Informazioni generali (English version below)

  • Anno di corso: 2°
  • Semestre: 2°
  • CFU: 6

Docente responsabile

Giuseppe Leo GUIZZI

Obiettivi del Corso

Inquadrare i criteri informatori, gli obiettivi e le problematiche connesse al controllo di processo di sistemi energetici e di verifica in campo delle prestazioni (collaudo, monitoraggio, diagnostica), fornendo i lineamenti e le conoscenze per configurare, definire e gestire detti sistemi.

Prerequisiti

Macchine, Centrali Termoelettriche, Progetto di Macchine.

Programma del corso

  • Strumentazione industriale impiegata e misure rilevate in campo sui sistemi energetici (componenti, apparecchiature, macchinario): problemi di affidabilità e precisione degli strumenti e di attendibilità e “deriva” delle misure di principale interesse (temperature, pressioni, portate, potenze).
  • “Trattamento” delle misure ai fini del controllo degli impianti: “gerarchie” di attendibilità, “ridondanza” dei punti di prelievo, procedure e metodi per il rilievo di incongruenze e per la “riconciliazione” delle misure rilevate in campo.
  • Utilizzo delle misure per la verifica delle prestazioni dei sistemi energetici: collaudo (metodologie, procedure e normative); controllo del processo (on-line e off-line; real-time e non; monitoraggio dei sistemi e diagnostica funzionale).
  • Lineamenti dei sistemi di controllo di processo: configurazione, specifiche, algoritmi impiegabili e relativa modellazione informatica; problematiche di messa a punto, taratura e validazione. Metodologie dirette, semi-indirette, indirette e “correttive” per la valutazione delle prestazioni e dello “stato di salute” dei componenti e dell’intero sistema. Diagnosi energetica.
  • Esempi applicativi riferiti a casi reali.

Testi di riferimento

Materiale distribuito a lezione. Appunti tratti dalle lezioni.

Modalità di Esame

Prova orale.


Measurement, Control and Diagnostics of Energy Systems

  • Year: 2°
  • Semester: 2°
  • CFU: 6

Instructor

Giuseppe Leo GUIZZI

Aim

Teaching the fundamental concepts required to perform test trials and commissioning procedures of energy systems, and to plan, setup and implement monitoring, control and diagnostic systems.

Prerequisites

Fluid Machinery, Thermal Power Plants.

Contents

  • Overview of industrial instrumentation used in energy systems and power plants and measures performed on the field: problems related to measurement uncertainty, error, accuracy and precision for the most important physical quantities in energy systems (temperatures, pressures, flow rates, power).
  • Measurement handling for industrial plant control: reliability hierarchy, redundancy of measurement points, procedures and methods to spot inconsistencies and to reconcile contradicting on-field measures.
  • Use of measurements to test energy systems performance: test trials and commissioning (methodology, procedures, legislation); process control (on-line and off-line, real-time and non-real-time, monitoring and functional diagnostics).
  • Fundamentals of process control systems: set-up, specifications, algorithms and implementation; calibration, tuning and validation. Direct, semi-indirect, indirect and “corrective” methods for the performance and “health status” evaluation of components and overall plant.
  • Practical examples derived from real cases.

Textbooks

Lecture notes.

Exam procedures

Oral exam.

Calcolo Automatico dei Sistemi Meccanici

Informazioni generali – English program below

  • Anno di corso: 1°
  • Semestre: 2°
  • CFU: 6

Docente responsabile

Pietro SALVINI

Obiettivi del Corso

L’obiettivo principale del corso è quello di introdurre gli allievi alla comprensione degli strumenti numerici utilizzati nel calcolo strutturale assistito dal calcolatore. In particolare viene approfondito il metodo degli elementi finiti in condizioni statiche, dinamiche, lineari e non lineari. Alcuni esempi applicativi sono discussi per mettere in grado gli allievi di approfondire oltre alle basi, anche le funzionalità applicative del metodo degli elementi finiti.

Prerequisiti

Corso di Elementi Costruttivi delle Macchine, Fondamenti di Progettazione strutturale Meccanica o equivalenti

Programma del corso

Strumenti numerici di base: Computer Aided Engineering, richiami di calcolo matriciale, soluzione di sistemi lineari sovradeterminati, sottodeterminati e ben definiti; metodi per la risoluzione di grandi sistemi di equazioni lineari.

Elementi di base del metodo degli elementi finiti: Tipologia di problemi affrontabili mediante la tecnica degli elementi finiti, legame costitutivo lineare, metodi dei coefficienti di rigidezza o di flessibilità.

Elementi finiti a formulazione analitica: Elemento asta, barra di torsione, trave in flessione (Eulero) nel piano, trave completa nel piano e nello spazio, cambio sistemi di riferimento; assemblaggio di elementi finiti e numerazione, trattamento dei vincoli esterni ed interni; condensazione statica della matrice di rigidezza; sottostrutturazione e sottomodellazione.

Elementi finiti a formulazione approssimata: Formulazione mediante Principio dei Lavori Virtuali; formulazioni alternative: variazionali o Ritz, residui pesati (Galerkin, collocamento, minimi quadrati); Elementi lineari; elemento trave Timoshenko e fenomeno del locking; elemento membrana piano a tre e quattro nodi; elemento membrana piano a 8 9 nodi o uso di più gradi di libertà per nodo; elemento piastra di Mindling e fenomeno del locking; elementi assialsimmetrici; elemento solido a quattro nodi.

Elementi finiti isoparametrici: Uso di coordinate naturali, integrazione numerica, integrazione selettiva; Patch test, Problemi dinamici: matrici di massa concentrate e distribuite; risoluzione problema autovalori; metodi di integrazione diretta; risposta armonica

Problemi non lineari: Algoritmi risolutivi; Stress stiffening; non linearità geometrica e Buckling; materiali non lineari e calcolo elasto-plastico di strutture.

 

Testi di riferimento

– Dispense rese disponibili dal docente

– G. Belingardi – “Il metodo degli elementi finiti nella progettazione meccanica” – Levrotto & Bella – Torino 1995.

– Zienckiewicz – “The finite element method”,- Vol. 1 The Basis, Butterworth Heinemann.

– K.J. Bathe, E.L. Wilson – “Finite Element  Procedures” – Prentice Hall, New Jersey, U.S.A.

 

Modalità di Esame

L’esame prevede una prova scritta ed una prova orale. Sono ammessi alla prova orale solo coloro che hanno superato con profitto la prova scritta.

 

 

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Course Program

Basic numerical tools: Computer Aided Engineering, matrices, over, under and well defined linear system resolution; methods adopted for the resolution of huge linear equation systems.

Basics on finite element analysis: type of problems affordable, linear stress-strain relations, methods based on stiffness and flexibility coefficients.

Finite elements allowing an analytical formulation Analytic formulation: truss element, torsional elements, bending beams (Eulero Beam), beams on space, change of the reference system.

Assembling of finite elements and numerical sequence; internal and external constraints; static and dynamic condensation; superelements.

Finite elements having an approximate solution: use of the principle of virtual work; alternative formulations based on variations and Ritz, methods based on weighted residuals (collocation, Galerkin, minimum square).

Linear elements, Timoshenko Beam and locking; membrane element with three or four nodes; membrane with 8 or 9 nodes and use of more d.o.f. per node; plate element , Mindling plate and locking; axisymmetric elements; eight node brick.

Isoparametric finite elements: use of natural coordinates, numerical integratiuon, selective integration; Patch Test; Dynamic probleams: mass matrices lumped and distributed; eigenvalue solution; direct integration methods; harmonic response.

Non linear problems: strategic algorithms, Stress stiffening, geometric non linearities and Buckling analyses, non linear materials and plasticity, contact.

 

Production Management (ex Gestione degli Impianti Industriali)

Informazioni generali

  • Anno di corso: 2°
  • Semestre: 2°
  • CFU: 6

Docente responsabile

Massimiliano Maria SCHIRALDI

Obiettivi del Corso

il corso è mirato all’approfondimento critico degli aspetti strategici ed operativi della gestione dei sistemi di produzione e della programmazione delle risorse produttive nel breve, medio e lungo periodo, con specifica focalizzazione sui problemi di tipico interesse per l’industria manifatturiera.

Prerequisiti

Impianti Industriali, Operations Management 1 e 2

Programma del corso

Scelta della strategie di gestione del sistema produttivo. Criteri di elaborazione delle previsione dei volumi di produzione. Compensazione degli errori di previsione. Formulazione del piano aggregato e del piano principale di produzione (MPS). Dimensionamento dei lotti di produzione e di approvvigionamento. Gestione strategica delle scorte e livello di servizio. Dimensionamento delle scorte di sicurezza. Criterio del costo di rottura di Stock. Gestione dei fabbisogni dei materiali (MRP) e formulazione degli ordini di approvvigionamento con diversi criteri di lot-sizing. Livellamento dei carichi delle risorse (CRP). Richiami di teoria delle code. Gestione delle risorse critiche e dei colli di bottiglia. Applicazioni delle legge di Little per il dimensionamento dei buffer nella produzione industriale. Analisi WIP/Throughput nei casi best, worst e practical worst case. Cenni sulla programmazione operativa e controllo della produzione. Analisi di processo. Movimentazione dei Materiali in Just In Time con Kanban. Criteri di definizione della produzione Mixed Model. Cenni sulla programmazione OPT della Theory of Constraint. Gestione dei progetti per gli impianti industriali: redazione del progetto, pianificazione e controllo dei tempi, dei costi e della qualità.

Modalità di Esame

le prove di verifica delle conoscenze apprese sono previste al termine di ciascun semestre (sessione estiva ed invernale) in aggiunta alla sessione autunnale (c.d. prove di “recupero”), cadenzate secondo la programmazione degli esami prevista per il corso di studio. Ogni sessione prevede due appelli, incluso il c.d. “appello straordinario”. La prova di verifica consiste in una interrogazione orale sugli argomenti trattati durante il corso e sulla discussione dei risultati di un eventuale lavoro di gruppo/individuale, facoltativo.

Gestione dell’Innovazione e dei Progetti

Informazioni generali

  • Anno di corso: 2°
  • Semestre: 2°
  • CFU: 6

Docente responsabile

Giuseppina PASSIANTE

Obiettivi del Corso

Nella prima parte del corso gli allievi acquisiscono conoscenza ed esperienza sulle modalità di gestione di un’innovazione, nonché conoscenza su precisi meccanismi e procedure di costruzione di una organizzazione innovativa. Nella seconda parte del corso gli allievi acquisiscono metodologie, tecniche e strumenti per gestire tutte le fasi di un progetto con particolare riferimento ai progetti di innovazione.

Programma del corso

I° Parte: La Gestione dell’Innovazione

– Innovazione e profitto

– La catena del profitto

– Le fonti dell’innovazione

– La definizione dell’orientamento strategico

– La scelta dei progetti di innovazione

– Le strategie di collaborazione

– I meccanismi di protezione dell’innovazione

– L’implementazione di una strategia di innovazione tecnologica

– L’organizzazione dei processi di innovazione

– La gestione del processo di sviluppo di un nuovo prodotto

 

II° Parte: Il project management

Progetto. Project management. Program management. Processi di project management. Approccio sistemico e integrazione. Contesto e stakeholder. Fasi del progetto (ciclo di vita). Criteri di successo. Strategie di progetto, requisiti e obiettivi. Valutazione del progetto. Strutture organizzative e progetti.

Avvio del progetto (project charter). Pianificazione dell’ambito, dei tempi, delle risorse e dei costi di progetto, ottimizzazione del piano e sviluppo della baseline. Esecuzione del progetto. Controllo del progetto (raccolta delle informazioni, valutazione degli scostamenti, metodo dell’Earned Value per il controllo tecnico-economico del progetto, individuazione azioni correttive e ripianificazione).

Aspetti complementari: Gestione degli stakeholder, della qualità, dei rischi, della configurazione e delle modifiche, dei contratti e degli acquisti, della documentazione e reportistica di progetto.

Studio di casi aziendali ed esercitazioni in aula e di gruppo.

Ulteriori informazioni sul corso e sulle lezioni, sono resi disponibili attraverso le pagine del corso all’indirizzo: http://didattica.uniroma2.it

Testi di riferimento

Materiale distribuito a lezione. Appunti dalle lezioni.

Per la consultazione:

Rambaldi e Mastrofini, Guida alle conoscenze base di Project Management, Franco Angeli

M. SCHILLING ”Gestione dell’innovazione” Curatore edizione italiana: Francesco Izzo, ed. McGraw Hill, 2008

Modalità di Esame

L’esame di Gestione dell’Innovazione e dei progetti prevede una prova finale scritta.

Opzionalmente, il candidato può concordare con il docente la realizzazione di un progetto di gruppo di applicazione di alcune delle metodologie studiate durante il corso. In tal caso, la discussione del progetto costituirà parte integrante della prova di esame. Prova scritta ed eventuale progetto concorrono alla valutazione finale nei termini di una media pesata.

Innovation Management and Project Management

Aims of the Course

In the first part of the course students acquire knowledge and experience on the management of innovation, as well as knowledge of specific mechanisms and procedures for the construction of an innovative organization. In the second part of the course students acquire methodologies, techniques and tools for managing a project, with particular reference to innovation projects.

Contents

Part I: Innovation Management

Innovation and Profit. The Profit Chain. Sources of Innovation. Choosing Innovation Projects. Collaboration Strategies. Protecting Innovation. Implementing Technological Innovation Strategy. Managing Innovation Processes. Managing the New Product Development Process

Part II: Project Management

Project and Project Management. Project Management Processes. Integration and Systemic Approach. Project Context and Stakeholders. Project Life Cycle. Success Criteria. Project Strategy, Objectives and Requirement. Project evaluation. Project Process Groups: Initiation, Planning, Executing, Monitoring and Control, Closing. Project Scope management. Project Time management. Project Cost Management. Project Human Resource Management. Project Quality Management. Project Risk Management. Project Procurement Management. Project Communication Management. Project Stakeholder Management. Project Integration Management.

Overview on Project Management software. Exercises and Case Study.

More information about the course and lessons are made available through the pages of the course at: http://didattica.uniroma2.it

Prerequisites

There are no explicit prerequisites, but in order to follow the lectures with profit, the student must have learned and assimilated the basic concepts provided in the previous courses of Analysis, Physics and Theory of Structures.

Examination Procedures

The exam of Innovation Management and Project Management consists of one written examination. Optionally, the students may arrange with the instructor the realization of a group project for the implementation of some of the methods studied during the course. In this case, the discussion of the project will contribute to the examination. Written test and, eventually, the project will contribute to the final assessment in terms of a weighted average.